18/11/2021

“Una eredità inaspettata”: dal 18 novembre al 28 dicembre la nuova mostra dell’Istituto degli Innocenti

Saranno esposti nove frammenti trecenteschi della Commedia dantesca

Frammenti trecenteschi della Commedia dantesca

E’ una storia affascinante quella che racconta la mostra “Una eredità inaspettata” che dal 18 novembre al 28 dicembre sarà ospitata presso il Museo degli Innocenti. Saranno esposte nove pergamene di versi della Commedia dantesca, pagine manoscritte appartenenti ad un codice trecentesco, conservate nell’Archivio storico dell’Istituto degli Innocenti e mai esposte al pubblico.

Le nove pagine erano state usate come “carte di guardiasecondo le prassi librarie di riuso di pergamene antiche, all’interno di alcuni registri contabili del Cinquecento appartenenti alla famiglia Violi conservati nell’Archivio dell’Istituto, dove confluirono nel 1594 con lascito ereditario della famiglia Violi. I libri che ospitarono i fogli danteschi sono cinque registri cinquecenteschi della famiglia Violi, lanaioli e tintori fiorentini. Il capostipite Lorenzo fu un celebre notaio, insignito di incarichi pubblici e ricordato per le trascrizioni delle prediche di Savonarola. Ser Lorenzo include l’Ospedale degli Innocenti come proprio beneficiario e, dopo di lui, il nipote Jacopo lo nomina erede universale nel 1594. Ed ecco che arriva la eredità inaspettata che dà il titolo alla mostra: in mezzo a questi libri contabili, nel 1912 furono trovati queste pagine dantesche che erano state inserite solo per ragioni pratiche ma che oggi hanno un grande valore. 

Il loro recupero è il frutto di un attento lavoro di ricerca e di recupero, anche grazie ai registri Violi che hanno consentito di risalire ad esempio a quel cartolaio di via della Condotta che nel 1580 rilegò i libri contabili riutilizzando le pergamene su cui era trascritta la Commedia.

Inaugurazione mostra “Una eredità inaspettata”

Cosa sono le pergamene esposte agli Innocenti

Le opere di Dante ebbero una enorme diffusione già nel Trecento: la Commedia era il testo letterario più trascritto in assoluto, seconda solo alla Bibbia. Molto spesso le versioni manoscritte della Commedia non sono libri intatti, ma frammenti sfusi. Il poema dantesco è stato  trasmesso attraverso un numero imprecisato di manoscritti, ad opera di copisti e amanuensi, di cui ancora sopravvivono oltre ottocento esemplari. Tante trascrizioni implicano anche rapide corruzioni del testo dovute a riadattamenti lessicali e ortografici, al punto che non esistono due sole versioni identiche tra i numerosi manoscritti a noi pervenuti.

Le pergamene degli Innocenti appartengono a questa tipo è stata soppiantata dal libro a stampa – la Divina Commedia è il primo testo stampato in lingua italiana –  i vecchi manoscritti sono ritenuti “inutili” e si diffonde la prassi di riutilizzare le pergamene medievali per rilegature di nuovi libri.

Cartolai e rilegatori conoscono bene le virtù legatorie delle pergamene, durevoli e resistenti, e avviano il loro riuso, scorporandole dai codici originari e inserendole in volumi moderni a rinforzo delle coperte o come “carte di guardia”, a protezione delle pagine interne. Questa prassi garantisce la realizzazione di libri e registri di buona qualità, a costi contenuti, un requisito necessario per chi, come mercanti, contabili e notai, ne faceva uso costante

La mostra, allestita nella Sala San Giovanni, sarà visibile all’interno del biglietto del Percorso Museo a 6 euro (comprensivo del percorso museale e delle mostre “Una eredità inaspettata” e “Jenny Saville”). Maggiori dettagli sul sito www.museodeglinnocenti.it.

Il Museo è aperto tutti i giorni dalle 11:00 alle 18:00 (ad eccezione del martedì giorno di chiusura).