31/03/2021

Il Museo Stibbert lancia una mostra on-line dedicata alle edizioni illustrate della Divina Commedia

Disponibile sul sito del Museo, racconta la passione per il Poeta del collezionista anglo-fiorentino

Mostra “Se tu segui la stessa, non puoi fallire a glorioso porto”

Una piccola mostra, che racconta una storia speciale, è quella allestita al Museo Stibbert dal titolo Se tu segui la stessa, non puoi fallire a glorioso porto”. Fruibile on line, dal sito del Museo, espone le edizioni illustrate della Divina Commedia conservate nella biblioteca di Frederick Stibbert. Il collezionista anglo-fiorentino era infatti molto interessato alla figura da Dante Alighieri, che nell’Ottocento veniva ad incarnare la riscoperta dei valori storici italiani e quindi la rivalutazione del Medioevo. All’interno del Museo è ancora esposto un busto del poeta realizzato dallo scultore Francesco Gajarini.

Le vecchie edizioni della Divina Commedia

All’interno della biblioteca del Museo sono conservate delle rare edizioni della Divina Commedia: grazie alla mostra on-line è adesso possibile apprezzarle, grazie alle riproduzioni ad alta definizione messe a disposizione dei visitatori del sito. Nella biblioteca oltre alle originali edizioni diamante – piccoli libri composti in caratteri minutissimi – della “Divina Commedia” e della “Vita Nuova”, sono conservate celebri edizioni illustrate del poema dantesco, quelle di John Flaxman, di Gustave Doré e di Luigi Ademollo e Francesco Nenci.

L’edizione in folio della Commedia dantesca, illustrata da Luigi Ademollo e da Francesco Nenci, fu acquistata da Stibbert nel 1870. La pubblicazione ripropone il testo degli Accademici della Crusca ed era stata stampata in un numero limitato di esemplari. 

Ma la versione più celebre della “Divina Commedia” nell’immaginario comune è quella illustrata, dal pittore francese Gustave Doré:  realizzata nel 1861, fu acquistata da Stibbert nel 1868 come scrive egli stesso nella prima pagina di ogni volume. Le immagini sono caratterizzate da atmosfere lugubri ed inquiete, che testimoniano l’immagine che il pubblico ottocentesco aveva del poema dantesco e dell’epoca che lo aveva generato. Con la sua opera Doré contribuì a rivalutare il Medioevo come uno dei momenti più alti dello sviluppo culturale europeo, secondo quell’ottica nazionalista radicata nel pensiero romantico. 

Frederick Stibbert e la sua passione per Dante

Fu proprio sull’onda di questa rivalutazione del periodo che Stibbert si avvicinò alla figura di Dante e ne rimase affascinato. Il 14 giugno del 1865 fu inaugurata a Firenze, nel Palazzo del Podestà, una grande Esposizione Dantesca. Stibbert, appena ventisettenne e fresco di studi, fu coinvolto nell’organizzazione e mise a disposizione per la mostra dedicata al Medioevo 41 pezzi fra armature complete, scudi, mazze ferrate, spade, alabarde ed elmi. L’Esposizione rappresentò l’occasione per entrare in contatto con la figura di Dante, che conquistò il giovane Stibbert. Iniziò così il suo interesse per la Divina Commedia, testimoniato ancora oggi dalla preziosa raccolta custodita nella biblioteca del Museo. Che adesso, grazie a questa iniziativa, è fruibile a tutti.