07/06/2021

Sabato 12 giugno la Giornata dantesca alla cascata dell’Acquacheta

Una giornata in mezzo alla natura tra letture e incontri per scoprire la storia di Dante e del suo esilio

Acquacheta - Photo © Franco Locatelli
Photo © Franco Locatelli

Una giornata alla cascata dell’Acquacheta, dedicata Dante e al legame con questo luogo straordinario: sabato 12 giugno l’appuntamento è alle 11 presso il  ritrovo nella Piana dei Romiti sopra la Cascata dell’Acquacheta per una full immersion nella storia dantesca. Il punto di ritrovo è raggiungibile a piedi in circa due ore da San Benedetto in Alpe e dall’Eremo dei Toschi o di Santa Maria all’Eremo. Ad aprire la giornata saranno i saluti istituzionali dei sindaci di San Godenzo, Portico e Marradi; saranno presenti anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e il presidente della Regione Emilia Romagna. 

Dopo i saluti ci sarà la lettura commentata del canto XVI dell’Inferno da parte del professor Riccardo Pratesi di Firenze, dal titolo “Come quel fiume…che si chiama Acquacheta”. Sarà anche presentato il libro “Che si chiama Acquacheta suso” del giornalista e storico romagnolo Quinto Cappelli, edito da Il Ponte Vecchio e appena arrivato in libreria. L’autore  sarà intervistato da Patrizia Ravagli dell’Accademia degli Incamminati. La manifestazione sarà animata dal Gruppo dei tamburini Dante Ghibellino di San Godenzo e dai Musicanti di San Crispino di Modigliana, che intratterranno i partecipanti alle 14.30 con “Noi eravam tutti fissi e attenti a le sue note”. Alle 13 è previsto un pranzo al sacco, col “fagotto”, offerto dai Comuni organizzatori. Le prenotazioni online sono esaurite da tempo, ma informazioni si possono chiedere presso i Comuni di  San Godenzo (055.837381) e Portico e San Benedetto (0543.967047).

La cascata dell’Acquacheta, un luogo speciale per Dante

Nel canto XVI dell’Inferno Dante paragona il rumore della dello scroscio dell’acqua della “caduta” nei periodi di piena alla rumorosa e assordante cascata del Flegetonte, fiume che separa il settimo dall’ottavo cerchio dell’inferno. Il rumore intenso della cascata deve aver colpito il Poeta che intorno al 1302 si trovò ad oltrepassare l’Appennino per scendere a Forlì diverse volte. Questi luoghi parlano della storia di Dante: l’8 giugno 1302 a San Godenzo si incontrarono i guelfi Bianchi, fra cui Dante, e i ghibellini per rientrare in armi a Firenze. Nel suo viaggio di esilio dalla Toscana alla Romagna Dante sostò presso l’eremo dei Romiti e in seguito presso il monastero, che fu visitato anche da Giovanni Boccaccio. Pare però che Dante conoscesse le nostre zone da prima del suo esilio, avendole visitate da ‘turista’. Luoghi che i partecipanti all’iniziativa del 12 giugno avranno l’occasione di conoscere, grazie agli interventi previsti. 

Possono partecipare direttamente, cioè in area riservata e delimitata causa le norme anti Covid, solo quelli che si sono prenotati online presso l’organizzazione, mentre gli altri escursionisti occasionali possono partecipare a distanza. Tutti però potranno ricevere informazioni e indicazioni da un gruppo di volontari che svolgeranno servizio durante la giornata in un gazebo, appartenenti a Protezione civile, Soccorso Alpino, Croce Rossa, Misericordia e Pro loco dei vari paesi. 

L’evento è organizzato dal parco nazionale Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna, i Comuni  di  San Godenzo, Portico-San Benedetto e Marradi, e l’Accademia degli Incamminati di Modigliana.