23/04/2021

Nell’anno di Dante Giovanni Cova & C. e l’Accademia della Crusca insieme per il Vocabolario del gusto

Si tratta di una rivisitazione del primo Vocabolario e sarà realizzato in italiano e inglese

Promozione Dante 700

Era il 1612 quando fu realizzato il primo Vocabolario degli Accademici della Crusca: adesso, a distanza di 400 anni, sarà realizzato il Vocabolario del Gusto, grazie alla collaborazione tra la più antica e importante Accademia linguistica Italiana e i Pasticceri della Giovanni Cova & C.  Si tratta di un estratto appositamente rielaborato tratto da quel primo vocabolario, dedicato interamente alla gastronomia e al gusto. Le voci italiane saranno affiancate dai lemmi in lingua inglese tratti dal primo Vocabolario bilingue Italiano-Inglese, il New World of Words di John Florio, edito nel 1611. Una edizione speciale dei Panettoni Giovanni Cova & C. dedicati a Dante Alighieri saranno accompagnati dal Vocabolario del gusto, per impreziosirli. 

L’azienda meneghina si è guadagnata l’appellativo: “Il Panatton de lusso Milan”, che ha accompagnato per decenni tutti i prodotti, presenti in oltre 62 Paesi del mondo. Celebrare Dante è un modo per omaggiare l’italianità.

Il vocabolario degli Accademici della Crusca

Fondata nel 1583, l’Accademia della Crusca ha accolto studiosi italiani ed esteri, grammatici e filologi, scrittori e poeti, storici, filosofi, giuristi e statisti.  L’opera principale dell’Accademia, il Vocabolario (1612; poi ampliato e ripubblicato più volte fino al 1923), ha dato un contributo decisivo all’identificazione e alla diffusione della lingua italiana e ha fornito l’esempio ai grandi lessici delle lingue francese, spagnola, tedesca e inglese.

Promozione Vocabolario

“L’Accademia della Crusca ha aderito con grande piacere alla proposta della Giovanni Cova & C. per un’iniziativa comune nell’anno dantesco. – commenta il Presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini Il connubio tra cultura e cibo non è una novità, anzi ormai incontra grande consenso. Il cibo è esso stesso cultura e si lega alla lingua, perché è ben noto l’insostituibile valore della narrazione dei prodotti”